Accompagnamento e sostegno alla genitorialità per i genitori del SAI “Il Salento Accoglie”

Accompagnamento e sostegno alla genitorialità per i genitori del SAI “Il Salento Accoglie”

Si è concluso il 13 giugno scorso il Percorso di accompagnamento e sostegno alla genitorialità, realizzato dall’APS Terzo Millennio – Laboratorio di Umana Solidarietà, nell’ambito del progetto SAI “Il Salento Accoglie” dell’Unione dei Comuni delle Terre di Acaya e Roca, con l’obiettivo di promuovere in chiave interculturale il benessere e la salute psico-fisica di bambini e genitori e prevenire disagio e difficoltà legate al post parto.

Nato dalle sollecitazioni di alcuni genitori accolti all’interno del progetto e dalla volontà degli operatori di ampliare le occasioni di inclusione e di socialità, il Percorso ha visto la partecipazione di n. 10 neomamme in 5 incontri di gruppo che hanno consentito di mettere in circolo esperienze, emozioni, rappresentazioni mentali – culturali e sociali, tradizioni e strategie legate alla genitorialità. E’ stato così possibile “sensibilizzare e far riflettere sull’essere genitrici”, offrendo spunti su come crescere i propri bambini in modo sereno e consapevole.

Per le famiglie e per le mamme migranti si è trattato di accogliere la sfida di individuare il ponte tra contesto di provenienza e contesto attuale: valorizzando e ripensando obiettivi educativi, modalità, tradizioni e valori del contesto d’origine e al contempo trovando nuove letture di abitudini, obiettivi educativi e valori del contesto di accoglienza. Il percorso si è sviluppato co – costruendosi lungo due macro direttrici: in- formazione ed esperienza.

Gli incontri, guidati dalla Dott.ssa Elisa Latino, psicologa e psicoterapeuta con esperienza specifica nell’approccio etnopsicologico, sono stati condotti in maniera tale da lasciare spazio alla riflessione e alle esigenze delle partecipanti, privilegiando il campo relazionale emergente. In tal modo è stato possibile toccare tematiche varie, dal nutrimento e dall’alimentazione alla relazione, alle regole e al gioco. Gi incontri hanno inoltre consentito alle partecipanti di ri– scoprire le proprie risorse genitoriali, partendo dalle proprie tradizioni, capacità e valori. I risultati sono stati molteplici: dal riconoscere e valorizzare le proprie competenze e meta- competenze; al conoscere e saper utilizzare le risorse disponibili sul territorio: opportunità e sportelli presenti sui territori, riferimenti per imparare, servizi disponibili.

Al fine di promuovere il diritto di scelta ed il diritto alla salute attraverso l’informazione e la conoscenza; di fornire indicazioni su strutture del SSN utili (Consultori, Asili, Ambito Territoriale, ludoteche, Campi Estivi ecc) e procedure (modalità di accesso, funzionamenti), il percorso si è concluso con un incontro presso il consultorio di Martano, durante il quale, grazie al coinvolgimento delle assistenti sociali e del personale dell’Ambito di Martano è stato possibile facilitare l’incontro tra le beneficiarie e gli enti locali e stimolare la conoscenza reciproca .

Gli incontri hanno rappresentato un’esperienza complessa, ricca ed emozionante – ha affermato Elisa Latino – sono stati un utile spazio affinché si potesse creare interazione tra le partecipanti, finalizzata allo scambio, alla reciproca conoscenza e alla messa in comune di tutte le esperienze relative alla genitorialità: soprattutto ad una genitorialità migrante e in transito, così com’è l’esperienza delle partecipanti in questo preciso momento della loro vita. In tal senso il percorso così strutturato è stato utile soprattutto per potersi significare in un contesto altro, un contesto che ha fatto si che si potessero mettere insieme più contesti: quello di provenienza, quello di arrivo, quello attuale e, chissà, magari anche quello futuro. Anche la presenza dei bambini ha aiutato a lavorare sulla relazione, il filo comune di tutto il percorso, difatti, è stata la relazione intesa come multiculturale, interculturale e intergenerazionale. Attraverso tutto ciò si è potuto affrontare temi quali allattamento gioco, intese soprattutto come esperienze di relazione e in relazione.

Grazie alle informazioni ricevute durante il percorso ho imparato a riconoscere i sintomi delle coliche del bambino ed intervenire tempestivamente con le manovre che le sono state insegnate, questo mi fa sentire più sicura”, ha riferito O.Z., giovanissima madre afgana.Sebbene già esperta su alcune pratiche, ho potuto approfondire alcuni aspetti e ho trovato molto utile confrontarmi con le altre mamme, ha riferito D.B. madre nigeriana di due minori in età prescolare”.

Anche N.Z.P., di origine afgana, ha ritenuto utile il confronto con il personale medico e socio sanitario, ma ha apprezzato anche la possibilità di conoscere e scambiare opinioni con le altre mamme del progetto. A tal proposito O.L., proveniente dalla Nigeria, riferisce: lo scambio di informazioni e di opinioni con le altre mamme mi ha consentito di sentirmi parte di una comunità e grazie a questo percorso ho imparato a conoscere in maniera più approfondita i servizi socio sanitari offerti sul territorio”.

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